BENE ECONOMICO NELLA MITOLOGIA
Risalendo alle origini mitologiche possiamo identificare il bene economico con la ricchezza.
La sua figura, dapprima legata alla prosperità dei campi, si estese ad ogni forma di benessere, accrescendo il suo valore augurale. Come Dio agrario, era legato alle ricchezze minerarie e al sottosuolo in generale, quindi spesso confuso e identificato con Plutone (divinità degli inferi corrispondente ad Ade).
All'inizio Pluto distribuiva la ricchezza solo ai meritevoli ma poi, reso cieco da Zeus divenne geloso delle persone oneste e cominciò a distribuirla senza nessun discernimento. Era zoppo e quindi costretto a camminare lentamente e a portare troppo tardi la ricchezza a chi la desiderava. Pluto era rappresentato come un vecchio con una borsa in mano.
Pluto è il custode del IV Cerchio infernale (avari e prodighi), rappresentato da Dante all'inizio del Canto VII dell'Inferno. L'identificazione è problematica, dal momento che potrebbe essere Pluto, dio greco delle ricchezze (figlio di Iasione e Demetra), oppure Plutone, dio classico degli Inferi e sposo di Prosperina. È più probabile la seconda ipotesi, anche perché Plutone (detto anche Dite) era spesso interpretato nel Medioevo come figura diabolica ed era accostato alle ricchezze che sono custodite sottoterra.
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Illustrazione Gustave Dorè, Divina commedia, Inferno, Canto VII
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